Mariani: «Scelta alla base, ma spero ancora in una sintesi». D'Alberto: «Grazie ma il nostro percorso civico è già tracciato» LE INTERVISTE

TERAMO – Il Partito democratico si affida all’estremo tentativo di ‘fondere’ le candidature di Giovanni Cavallari e di Gianguido D’Alberto e lo fa con l’indizione di una consultazione interna agli iscritti del Pd teramano: in sostanza, sabato prossimo, si chiederà ai circa 700 tesserati di esprimere la loro opinione su chi, dei due ex capigruppo espressione di civiche, appoggiare alle prossime comunali. Non ci sarà una lista con proprio candidato sindaco bensì una lista che affluirà nella coalizione del vincente. E Mariani, a chi chiede se si fida dei colleghi di partito, annuncia che il Pd sarà «un partito nuovo da sabato: chi degli iscritti che si candiderà con una qualsiasi lista civica del perdente sarà considerato fuori del partito».
In cuor suo, però, il commissario cittadino e capogruppo regionale Dem spera ancora in un riavvicinamento dei due contendenti e che il perdente prenda atto e si unisca alla candidatura dell’altro: «Trovo assurdo – ha detto Mariani – che alla fine due personaggi politici che hanno stessa sensibilità politica non trovano sintesi sulle loro posizioni. Io e il Pd abbiamo messo tutto l’impegno che potevamo e iio come al solito anche la faccia: mi auguro che le sconfitte sonore degli ultimi mesi facciano riflettere due validi soggetti che possono esserre due validi sindaci ma che devono lasciar da parte le ambizioni personali e qualche cattivo consigliere per fare la sintesi come ha fatto il Partito democratico». Anzi, Mariani per questo va anche oltre e chiede «scusa ai teramani per questa incertezza, questo accade perchè c’è troppa democrazia nel Pd. Visto che nel mio partito ci sono le tifoserie, divise a metà e qualificate, sia per l’uno che per l’altro candidato, allora ho deciso di dare la parola alla base».
A giudicare dalle dichiarazioni di Gianguido D’Alberto, però, la speranza di Mariani è destinata a morire sul nascere: «Comprendo le difficoltà del Partito democratico – ha commentato D’Alberto – e apprezzo lo sforzo di Mariani, ma io continuo su un progetto civico che è partito lo scorso 20 marzo e ha la sua strada già tracciata». D’Alberto aggiunge che questo ragionamento lo deve anche e soprattutto alle liste civiche che al progetto si sono avvicinate con entusiasmo, sulla base di presupposti civici che non precludono a forze politiche che però hanno differenze molto chiare. D’Alberto è ancora una volta netto: «Ribadiamo con chiarezza che il nostro percorso nasce da una esigenza di rottura e discontinuità con tutti coloro che hanno male amministrato questa città perchè vogliamo davvero proporre un progetto di discontinuità credibile e non di facciata, mascherata con tentativi di ricostruire la verginità di qualcuno che invece è responsabile della condizione di degrado in cui si trova la città di Teramo»